Talee
Pageant tragicomico che racconta l'uomo contemporaneo stritolato tra sacrificio e ambizione.
Ideato e diretto da Francesco Bondì
“Divinità ingannevole: unica possibile. Capricciosa, sleale, incostante, e sé ignara; per cui necessitano propiziazioni di sangue e sperma, esercizi di insonnia e sperma, monotonia di lamentazioni e sperma. Occorre la sevizia a fare un dio. Dio coabita col caprone bisulco; adòrane la barba scarmigliata e senile – è chiaro?
Si introna nella femmina la slealtà essenziale. Dunque, la libertà del divino. Accoglie assensi, li approva e travisa. Costei, che con gesto di natiche ti sollecitò alla supplica, protesta, schermisce, assente, e te fa persuaso con adesione del corpo incolloso, con pesante intervento di saliva, con diteggiare lascivo e casuale; tu irretito ti celebri sua hostia; e quella allora principia a fartisi infedele: ruotano le sue cosce ad altra preda, ad altre decime e regalie.
Dunque: la magalda, infedele è dolosa divinità a se medesima; si umilia a vas sacrificale, ti si fa ancella e martire, la lussuriosa si fa agnelliforme, scottadito per tuo interiore nutrimento”.
Da Hilarotragedia di Giorgio Manganelli